Un corso di Stanford per capire davvero l’Intelligenza Artificiale (anche senza essere tecnici)
Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale è entrata nelle nostre vite professionali in modo silenzioso ma dirompente. ChatGPT, Claude, Gemini, Bard: strumenti che molti di noi usano ogni giorno, spesso con grande soddisfazione.
Eppure c’è una domanda che tendiamo a evitare: li stiamo usando davvero con consapevolezza?
Non parlo di saper programmare, né di diventare ingegneri o data scientist. Parlo di capire come funzionano a grandi linee, quali sono i loro meccanismi di base, i limiti strutturali, i rischi cognitivi. Senza questa comprensione minima, l’IA rischia di diventare una scatola nera: potente, sì, ma anche facile da fraintendere o usare male.
Perché capire l’IA è diventato necessario
Quando non capiamo uno strumento:
tendiamo a fidarci troppo delle sue risposte
oppure, al contrario, a diffidarne senza motivo
facciamo fatica a guidarlo in modo efficace
non riconosciamo bias, errori o “allucinazioni”
Capire l’Intelligenza Artificiale non è più una competenza tecnica: è una competenza trasversale. Serve a chi prende decisioni, a chi lavora con le informazioni, a chi crea contenuti, a chi opera in ambito medico, legale, manageriale, educativo.
Ed è qui che entra in gioco il corso di cui voglio parlare.
Un corso Stanford che vale davvero il tempo che gli dedichi
Tra i tanti materiali disponibili online, ce n’è uno che spicca nettamente per qualità, chiarezza e profondità: un corso pubblico e gratuito della Stanford University dedicato ai Transformers e ai Large Language Models.
Parliamo dell’architettura che sta alla base dei modelli linguistici che usiamo ogni giorno.
Le risorse principali del corso
🏠 Home del corso – tutte le informazioni ufficiali:
https://cme295.stanford.edu/🎥 Video delle lezioni – con slide e spiegazioni passo-passo
https://cme295.stanford.edu/syllabus/🧠 Cheatsheet dei concetti chiave (in italiano) – un riassunto visuale estremamente utile
https://github.com/afshinea/stanford-cme-295-transformers-large-language-models/blob/main/it/cheatsheet-transformers-large-language-models.pdf
Cosa impari davvero seguendo questo corso
Questo corso non si limita a raccontare cosa fa l’IA, ma entra nel perché.
Ti aiuta a capire:
come i modelli “leggono” il testo
cosa significa davvero il concetto di attenzione
perché il prompting funziona (e perché a volte fallisce)
come vengono generate le risposte
quali sono i limiti strutturali dei modelli
dove nascono errori e fraintendimenti
Il risultato è un cambio di prospettiva: smetti di vedere l’IA come una magia e inizi a trattarla come uno strumento sofisticato, potente ma non infallibile.
E no, non devi diventare un ricercatore. Devi solo imparare come ragionano questi sistemi.
“Ma non è troppo tecnico per me?”
Sì, il materiale è accademico.
Ma oggi abbiamo un enorme vantaggio rispetto al passato: possiamo usare l’IA per studiare l’IA.
Come approcciare il corso se non sei tecnico
1. Non trattarlo come un esame universitario
Non serve seguire tutto in ordine. Scegli un video alla volta, prendi appunti, concentrati sui concetti chiave. I dettagli matematici possono tranquillamente restare sullo sfondo.
2. Usa strumenti come NotebookLM (o simili)
Carica slide, trascrizioni o il cheatsheet e fai domande in linguaggio naturale, ad esempio:
“Spiegami cos’è l’attenzione in parole semplici”
“Qual è la differenza tra transformer e LSTM?”
“Perché i modelli a volte inventano risposte?”
In questo modo trasformi contenuti complessi in conoscenza accessibile.
3. Crea una micro-routine di apprendimento
Bastano 30–60 minuti a settimana. È più che sufficiente per fare progressi reali e continui. Un piccolo investimento di tempo che restituisce enorme valore.
Il vero vantaggio competitivo
Capire l’Intelligenza Artificiale:
migliora il modo in cui la usi ogni giorno
ti rende più efficace e meno dipendente
riduce errori di interpretazione
ti aiuta a prendere decisioni più informate
In altre parole, ti dà vantaggio competitivo e ti permette di usare questi strumenti in modo più etico, strategico e professionale.
L’IA non va subita.
Va capita.
E poi usata bene.
Nei prossimi articoli approfondirò come studiare questi contenuti da non tecnico, usando l’IA come alleata nell’apprendimento. Perché oggi capire l’IA non è un lusso: è una responsabilità.


