Microsoft porta l’AI Scribe dentro Epic: cosa cambia davvero per la clinica (e per il mercato)
Durante il suo evento annuale, Microsoft ha mostrato per la prima volta come apparirà il suo AI Scribe integrato in Epic, il sistema cartografico più diffuso negli Stati Uniti. È un annuncio che va oltre il semplice “nuovo prodotto”: rappresenta un segnale molto chiaro su dove sta andando l’automazione clinica nei prossimi mesi.
E, onestamente, è più interessante di quanto mi aspettassi.
Tre funzionalità in un’unica mossa
Microsoft ed Epic stanno rilasciando tre componenti chiave all’interno dell’esperienza clinica:
1. Sintesi della cartella prima della visita
Il sistema genera un riassunto automatico delle informazioni essenziali. Una funzione già vista altrove, ma che diventa particolarmente potente quando è nativa nell’EHR.
2. L’AI Scribe vero e proprio
Trascrizione e strutturazione della conversazione medico–paziente. Nulla di sorprendente: è ormai un settore affollatissimo, che va da soluzioni mature a startup aggressive.
3. Pre-compilazione delle prior authorization
Qui avviene la vera svolta.
Il sistema è in grado di compilare automaticamente le richieste di autorizzazione, pescando i dati direttamente dalla cartella clinica. Al medico rimane solo la revisione finale, al posto dei 15–20 minuti passati a riempire moduli.
È un approccio molto simile a quello presentato da Abridge con Highmark qualche mese fa — e segna un cambio di passo importante.
Il punto centrale: la nota clinica non è il prodotto. È un punto di partenza.
La vera innovazione non è più “trascrivere correttamente”.
Il valore risiede nella capacità di usare la nota per automatizzare i flussi di lavoro a valle:
completare moduli,
proporre ordini,
programmare follow-up,
attivare pathway clinici,
ridurre gli sprechi burocratici.
In altre parole: la nota è l’innesco, non il risultato finale.
Chi lavora nel settore lo sa: l’impatto economico e clinico non sta nella dettatura, ma nel tempo risparmiato dopo.
Epic entra nel gioco (davvero)
Questa volta Epic non si limita a un’integrazione esterna.
Il prodotto è suo — anche se Microsoft è il motore nascosto e il brand Microsoft non compare da nessuna parte.
Per il mercato questo significa una cosa molto semplice: entra in campo il player dominante dell’EHR, con una soluzione nativa, distribuita direttamente ai suoi clienti.
E questo apre una serie di domande cruciali.
Le tre domande che decideranno il futuro del mercato degli AI Scribe
1. Che fine faranno i 100+ AI Scribe oggi sul mercato?
Molti sono cresciuti a valutazioni altissime, in un contesto in cui Epic ora può offrire “la versione ufficiale” senza frizioni di integrazione. La selezione naturale potrebbe accelerare.
2. Saranno i dirigenti a imporre lo scribe di Epic, o i medici potranno scegliere?
È un punto delicatissimo. Gli amministratori tendono a standardizzare.
I clinici, invece, scelgono ciò che davvero migliora la loro vita lavorativa.
Lo scontro è inevitabile.
3. Quale sarà il divario di adozione e soddisfazione?
La vera domanda è questa:
quanto sarà ampia la distanza tra l’esperienza medico-centrica di player come Ambience, Abridge, Nabla & Co. e l’esperienza più “istituzionale” del prodotto Epic x Microsoft?
La storia insegna che non sempre vince chi è più integrato.
A volte vince chi è più amato dagli utenti.
Perché questo annuncio conta
Non è solo l’arrivo di uno scribe in più.
È un segnale chiaro che l’automazione clinica sta entrando nella fase 2:
meno hype sulla trascrizione,
più valore su workflow, autorizzazioni, ordini, efficienza reale,
maggiore maturità nell’integrazione con i sistemi core.
E quando Epic si muove, il mercato inevitabilmente si riorganizza.
I prossimi mesi saranno molto, molto interessanti.


