La prossima Big Pharma potrebbe non parlare inglese.
Per anni abbiamo guardato alla Cina come alla fabbrica del farmaco globale.
Generici. Produzione conto terzi. Margini bassi. Poco brand.
Quel tempo è finito.
Oggi la Cina sta facendo un salto che in Occidente abbiamo sottovalutato:
- sta passando da execution a innovation
- da fornitore a partner strategico
- da followers a co-creatori di pipeline
Non è solo una questione di costi.
È una questione di velocità, scala e capacità di apprendimento.
• Sperimentazioni cliniche più rapide
• R&D aggressiva
• Talent rientrati dall’estero
• Modelli di partnership “NewCo” pensati per aggirare le barriere tradizionali
La vera domanda non è se il pharma cinese diventerà globale.
La domanda è chi in Europa sarà pronto a giocare la partita.
Perché quando l’innovazione accelera, non vince chi è più grande.
Vince chi è più aperto, più curioso, più strategico.
Nel prossimo decennio vedremo:
🔹 più molecole nate a Est e commercializzate a Ovest
🔹 più alleanze ibride pubblico–private
🔹 più pressione su prezzi, tempi e modelli regolatori
Chi lavora in sanità, biotech e AI applicata alla medicina dovrebbe prendere nota: il baricentro dell’innovazione si sta spostando.
E ignorarlo non è prudenza.
È cecità strategica.
Fonte primaria: https://www.economist.com/china/2025/11/23/chinese-pharma-is-on-the-cusp-of-going-global?fbclid=IwZnRzaAO9B8JleHRuA2FlbQIxMQBzcnRjBmFwcF9pZAo2NjI4NTY4Mzc5AAEe2f7nbDRINzTElQWCNdUJOFMLCoUzgbj0HHl3E-GcS2HJDaVJuSIBqOdPIBg_aem_cHNzQebL0DkExe7gZyUAhQ



